Quantcast
Channel: News Archivi - Requadro

Schneider Electric presenta l’indice di valutazione Esg degli asset immobiliari

$
0
0

I protocolli di sostenibilità sono ormai parte integrante e costituiscono una base imprescindibile delle scelte di investimento e finanziamento in ambito real estate, per immobili esistenti e progetti di sviluppo. I criteri Esg costituiscono infatti i presupposti non solo per mantenere il valore degli immobili nel tempo e per generare reddito lungo il ciclo di vita, ma anche per attirare capitale e accedere al credito green.

Tuttavia, di fronte alla molteplicità di protocolli, schemi di certificazione e checklist sul mercato, da più attori sia del mondo finanziario che tecnico, viene evidenziata la mancanza di un benchmark di riferimento univoco, condiviso e riconosciuto dal mercatoche si applichi alle diverse asset class e che offra risultati chiari e facilmente riconducibili ai fattori Esg

Per rispondere a questa chiara richiesta del mercato Schneider Electric, insieme agli altri soci della rete REbuilding network, ha chiesto al laboratorio Repair di SDA Bocconi di studiare uno strumento di valutazione basato su un percorso di analisi altamente sofisticato ma di facile implementazione.

Il modello di valutazione Esg che ne è derivato, denominato Esg property score,  alimenta un punteggio (score) sintetico, declinabile ad ogni asset class e quindi molto utile per impostare ogni tipologia di analisi, non ultime quelle comparative e di correlazione. Il modello non prescinde da un’analisi critica di metodologie di valutazioni già presenti nel mercato quali, a titolo di esempio, Gresb, Leed, Well, Breeam, WiredScore, Sri e Uni En ISO52120; rispetto ad esse propone un’analisi pervasiva ed integrata di ogni dimensione in cui declinare la sostenibilità di un immobile.

Ne è emerso un lavoro completo ed articolato, i cui risultati sono stati validati in campo attraverso l’applicazione dell’Esg Property Score da parte di primari attori del mondo del Real Estate che si sono spesi in prima persona per contribuire attivamente alla buona riuscita del progetto, intuendone l’intrinseco valore fin da subito.

Il tutto è stato presentato a Cannes, nella cornice della Road to Zero stage del Mipim 2024, alla conferenza “Comprehensive Esg rating: how to increase the asset value?“.

“La necessità di uniformare le scale di valutazione ESG è fondamentale per disporre di benchmark affidabili e utilizzabili già in fase di analisi iniziale di progetti e investimenti. Non solo, l’ESG Property Score in qualche modo diventa un traduttore tra il mondo finanziario e quello tecnologico al fine di semplificare l’approccio, – dichiara Saul Fava, vice president digital energy  di Schneider Electric Italia

Lo scoring, su input di REbuilding network di cui Schneider Electric è membro fondatore, è stato elaborato da SDA Bocconi. Michele Calcaterra, Direttore del REPAir Lab, ha coordinato lo studio che prende in considerazione le tre dimensioni dell’acronimo ESG, e dà evidenza non solo degli elementi tecnologici, ma anche di quelli derivanti dall’impatto Social: per renderle misurabili e valorizzare le best practice già presenti.

Player di primario livello come Coima Rem, Hines, Castello Sgr e Crif real estate services hanno messo a disposizione asset di diversa destinazione, per testare sul campo il progetto, partecipando attivamente alla realizzazione dello score ed intuendone possibili sviluppi futuri.

In particolare, Crif real estate services, primario player nazionale in ambito tecnico valutativo immobiliare e parte di Crif group, ha contribuito a tale progetto in una doppia veste. “Infatti – dichiara Federica Selleri, director property valuation and energy & sustainability di Crif Res – “abbiamo avuto il privilegio di partecipare a questa importante iniziativa sia come proprietari di immobili da analizzare che con un ruolo di terzietà in quanto esperti in ambito valutativo, nelle tematiche ESG e di metodologie analitiche per il calcolo di scoring. Abbiamo quindi potuto testare con approccio critico e consapevole la bontà della soluzione, la sua applicabilità e versatilità, che sicuramente incontrerà l’interesse da parte del mercato degli investitori oltre che della finanza immobiliare”.

Dal canto suo, Schneider Electric, leader nelle soluzioni di building automation, continuerà a supportare la catena del valore del Real Estate – dagli advisor alle società di ingegneria – nella scelta tecnologica più idonea all’applicazione e che non sarà più solo orientata alla mera compliance normativa (ad es. Uni En ISO5210, SRI…), ma diventerà attore protagonista nel miglioramento della dimensione “E”  del Property Esg score.

.

L'articolo Schneider Electric presenta l’indice di valutazione Esg degli asset immobiliari proviene da Requadro.


Accordo Poste-Fs per la digitalizzazione dei trasporti merci e passeggeri

$
0
0

Il Gruppo Fs e Poste italiane hanno siglato due distinti accordi, un memorandum of understanding nell’ambito del trasporto passeggeri e una lettera di intenti in ambito trasporto merci, con l’obiettivo di sviluppare soluzioni sostenibili, innovative e digitali così da semplificare le esperienze di viaggio delle persone e potenziare l’intermodalità nella logistica.

Il memorandum of understanding (MoU) è stato siglato da Luigi Ferraris ad del gruppo Fs Italiane, Matteo Del Fante, ad di Poste italiane, Luigi Corradi ad di Trenitalia e Marco Siracusano, ad di PostePay. L’accordo intende favorire lo sviluppo di soluzioni congiunte nel settore dei pagamenti elettronici per rendere ancora più semplice ed immediata l’esperienza di acquisto dei titoli di viaggio dai canali fisici e on line.

“Con gli accordi siglati oggi puntiamo a semplificare le modalità di pagamento dei titoli di viaggio dei nostri mezzi – dichiara Ferraris – e a migliorare la digitalizzazione del trasporto merci in un’ottica di perfezionamento dell’offerta multimodale ferro-gomma in Europa, fornendo soluzioni innovative e sostenibili in grado di integrare i servizi ferroviari con quelli di primo e ultimo miglio su strada”.

“La partnership con il Gruppo Fs apre un capitolo nuovo del nostro percorso nella logistica e nel digitale – commenta Del Fante – Le nostre tecnologie possono mettere a disposizione di chi viaggia soluzioni di pagamento evolute facilmente accessibili e sicure, offrendo anche una piattaforma logistica digitalizzata in grado di controllare l’intera filiera del trasporto merci per realizzare un sistema di trasporto intermodale sostenibile in Italia e in Europa”.

La lettera di intenti (LoI) è stata siglata da Ferraris, Del Fante,  Sabrina De Filippis, ad di Mercitalia Logistics e David Nothacker, ad di sennder al fine di sviluppare una rete logistica sostenibile e digitalizzata. In particolare Mercitalia logistics, capofila del polo logistica del gruppo FS e sennder, azienda tedesca attiva nella digitalizzazione del trasporto merci su strada e partner di Poste italiane, collaboreranno per ampliare la rete logistica del trasporto merci intermodale in Europa.

La partnership punta a migliorare l’offerta competitiva di entrambe le aziende, garantendo soluzioni logistiche intermodali, innovative e sostenibili in Europa, che mettono insieme i servizi ferroviari del Polo Logistica con quelli di primo-ultimo miglio stradale con i mezzi green di sennder.

L'articolo Accordo Poste-Fs per la digitalizzazione dei trasporti merci e passeggeri proviene da Requadro.

Dalla BEI 30 mln per la costruzione di un centro per anziani all’avanguardia a Bressanone

$
0
0

È stato firmato l’accordo tra la Banca europea per gli investimenti e i comuni di Bressanone, Varna e Luson per il finanziamento del nuovo Centro Anziani nella Provincia autonoma di Bolzano – Alto Adige. Dalla BEI arriveranno 30 milioni di euro per l’ambizioso progetto del valore complessivo di 53 milioni, suddivisi proporzionalmente tra i tre Comuni.

La nuova struttura, attualmente in fase di realizzazione e che sarà operativa entro fine 2025, sorge su un’area di complessivi 14.110 m² e includerà 84 posti letto assistiti nonché 36 posti letto distribuiti in 7 nuclei abitativi con spazi per la riabilitazione, una biblioteca, una mensa, un servizio parrucchiere, un parco giochi, oltre ad un centro sanitario accessibile ai residenti del territorio.

Alla grande valenza sociale del progetto si aggiunge quella ambientale. La struttura, infatti, certificata come NZEB (Nearly Zero Energy Building), disporrà di un l’impianto fotovoltaico, isolamento a doppio strato, sistemi di tripli vetri, con un miglioramento del 50% rispetto ai requisiti minimi della regolamentazione energetica nazionale.

Le risorse fornite dalla BEI saranno veicolate in cinque tranche alla società Centro Anziani Sovra­comunale Bressanone-Varna-Luson s.c.a.r.l., fondata a questo scopo dal consorzio comunale.

Gelsomina Vigliotti, vicepresidente della BEI, ha commentato: “Il finanziamento della BEI mira a contribuire ad affrontare la sfida demografica dell’invecchiamento della popolazione europea, fornendo una soluzione concreta e sostenibile alla carenza di posti letto di lunga degenza per gli anziani. Con un forte impegno per l’efficienza energetica e l’ambiente, il centro di assistenza per gli anziani di Bressanone, Varna e Luson rappresenta un modello per future iniziative di sviluppo sostenibile nel settore della sanità da replicare in tutto il Paese.”

Per i sindaci coinvolti Andreas Jungmann (Bressanone), Andreas Schatzer (Varna) e Carmen Plaseller (Luson) “la scelta della BEI di sostenere il progetto è una conferma dell’importanza del nuovo Centro Anziani per le comunità coinvolte: uno spazio all’insegna dell’innovazione, dell’inclusione e dove le categorie più fragili della comunità sono in grado di vivere appieno la socialità e la propria autonomia.”

Negli ultimi dieci anni, la BEI ha finanziato progetti per oltre un miliardo di euro in Alto Adige, contribuendo, ad esempio, all’acquisizione di convogli per la rete ferroviaria regionale da parte di STA SpA, alla realizzazione di oltre 280 nuove unità di social housing della Provincia autonoma, alla ristrutturazione di cinque centrali idroelettriche di Alperia SpA con una capacità installata totale di 457 MW, e a potenziare ed ampliare le reti provinciali di distribuzione elettrica e teleriscaldamento, senza dimenticare il forte sostegno offerto alle PMI e mid-cap altoatesine.

Inoltre, a livello della Regione autonoma Trentino-Alto Adige, la BEI ha contribuito all’am­mo­der­na­men­to delle infrastrutture dell’Università di Trento, a potenziare la rete di distribuzione elettrica di Dolomiti Energia SpA, nonché a fornire accesso al credito a condizioni favorevoli per l (PMI) e mid-cap nel Trentino. Proprio settimana scora, la BEI e Mediocredito Trentino-Alto Adige, sostenute da SACE, hanno siglato un accordo da 70 milioni di euro che contribuirà a promuovere gli investimenti ecosostenibili e il fabbisogno di capitale circolante delle imprese regionali.

L'articolo Dalla BEI 30 mln per la costruzione di un centro per anziani all’avanguardia a Bressanone proviene da Requadro.

Scenari immobiliari presenta il rapporto sulla locazione in Italia e in Europa

$
0
0

Scenari Immobiliari presenta l’evento Forum Locazione – Una casa per tutti organizzato dall’istituto e Abitare Co., durante il quale verrà presentato il Rapporto “La casa in locazione in Italia e in Europa”, che si terrà lunedì 25 marzo a Milano dalle 9.30 alle 13.15 presso il Centro Svizzero Spazio Eventi (Via Palestro, 2 – Sala A. Meili)

Dopo i saluti e l’apertura dei lavori di Mario Breglia (Scenari Immobiliari) e Giuseppe Crupi (Abitare Co.) si terrà la presentazione del Rapporto a cura di Federico Rivolta (Scenari Immobiliari).

Seguirà la tavola rotonda La casa in locazione come asset class emergente con interventi di Giuseppe Crupi (Abitare Co.), Cinzia Lorusso (InvestiRE Sgr), Giuseppe Pizzuti (BNP Paribas Real Estate Advisory Italy), Raoul Ravara (Hines Italy), moderata da Breglia (Scenari Immobiliari).

Successivamente si terrà il panel Come gestire al megliocon la partecipazione di Emanuele Bellani (Yard Reaas), Carola Giuseppetti (Sidief), Francesco Mantegazza (FiveLex Studio Legale e Tributario), Micaela Musso (Abaco Team), David Vichi (Revalo), moderato da Francesca Zirnstein  (Scenari Immobiliari).

Sarà poi la volta della tavola rotonda Una casa per tutti cui parteciperanno Alessandro Borghi (Borio Mangiarotti), Carlo Cerami (Redo Sgr), Alessandro Maggioni (Confcooperative Habitat), Lorenzo Pascucci (Contract District Group), Michele Rossi (Park Associati), moderata da Zirnstein  (Scenari Immobiliari).

L'articolo Scenari immobiliari presenta il rapporto sulla locazione in Italia e in Europa proviene da Requadro.

I giocattoli di Hamleys arrivano a Roma, nello shop firmato Lombardini22

$
0
0

Dopo l’apertura del primo store italiano a Milano, il più antico e grande negozio di giocattoli del mondo, Hamleys, raddoppia la sua presenza sul territorio, in franchising con Giochi Preziosi. E lo fa nella Galleria Alberto Sordi, in piazza Colonna, al centro di Roma.

Anche lo store romano è firmato Lombardini22, società di progettazione leader nello scenario italiano dell’architettura e dell’ingegneria, e sviluppato da Fud, la business unit del Gruppo specializzata in branding e retail experience design.

Il progetto di Hamleys Roma, iniziato nel 2023, rafforza la partnership strategica e continuativa con Giochi Preziosi nel realizzare format di experiential store, un modello di design che rispetta i codici del brand e li arricchisce con elementi tipici della cultura italiana.

Fud ha studiato le linee guida del brand e lo stato dell’arte dello spazio per definire una brand idea che punta a far emergere in maniera armoniosa le due anime – l’origine inglese e il sapore italiano – accostando elementi chiave estremamente riconoscibili del concept di Hamleys a tratti caratterizzanti dell’immaginario culturale delle città italiane, così da rafforzare l’identità, valorizzare l’esperienza all’interno del negozio e creare uno storytelling coerente con l’essenza di Hamleys.

Un primo forte elemento di italianità è rappresentato dalla location. La Galleria Alberto Sordi, rinata dal progetto di riqualificazione anch’esso firmato da Lombardini22, è un edificio storico di pregio, situato a pochi metri dalla Fontana di Trevi, punto strategico per i flussi turistici che ogni giorno attraversano il centro romano.

Lo store occupa un’unità centrale della Galleria, aggiudicandosi una posizione prestigiosa dal forte impatto visivo e scenografico, rafforzato dal monumentale ingresso e da un grande lampadario custom.

Un portale con arco a tutto sesto e finiture in oro e rosso immette nel grande spazio centrale, interpretato come una tipica piazza monumentale italiana e impreziosito da marmi di pregio, una struttura storica e un meraviglioso mosaico a terra vincolato dalla Sovraintendenza.

I simboli di Hamleys, come l’autobus a due piani posizionato sotto le scale, sono disseminati nel negozio, trasformando lo spazio in un vero e proprio parco giochi. La grafica ad hoc incentrata sulle bellezze romane, l’attento studio dei materiali che richiamano al design italiano e gli arredi custom conferiscono carattere agli spazi, con l’attenzione rivolta anche alla componente acustica e al lighting.

L'articolo I giocattoli di Hamleys arrivano a Roma, nello shop firmato Lombardini22 proviene da Requadro.

Banca Ifis acquista Palazzo San Pantalon a Venezia e restaura il The migrant child di Bansky

$
0
0

Banca Ifis  ha formalizzato l’acquisto di Palazzo San Pantalon, l’immobile situato in Campo Santa Croce 1, nel Sestriere di Santa Croce, sulla cui facciata è dipinta l’opera “The migrant child” dell’artista Banksy.

“Siamo lieti di annunciare l’acquisto di Palazzo San Pantalon, che in seguito ai lavori di restauro, e messa in sicurezza, sarà restituito a Venezia per arricchirne il già straordinario patrimonio artistico. L’iniziativa è nata nell’ottobre 2023 quando abbiamo accolto l’appello del Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi per una collaborazione virtuosa tra il pubblico e il privato che consentisse di mettere in sicurezza il dipinto di Banksy. Nella sua evidente unicità, l’opera-manifesto impone una valutazione morale sui temi dell’immigrazione, dei diritti Universali dell’Uomo, e delle garanzie di sicurezza; che evocano, come un monito, la speranza e la pace. Banksy impone una riflessione sul concetto di Umanesimo, in rapporto con la responsabilità di una società evoluta, e mai indifferente. Per questo motivo Banca Ifis vuole dare al più presto il via ai lavori di restauro dell’immobile per restituirlo a Venezia in una nuova veste, in cui i giovani artisti della street art potranno esporre le proprie idee ed opere d’arte. Voglio dunque ringraziare il Ministero della Cultura e la Sovrintendenza per il supporto in questo percorso”, dichiara Ernesto Fürstenberg Fassio, presidente di Banca Ifis.

Il murale “The migrant child”

L’opera di Banksy è apparsa sulla facciata di Palazzo San Pantalon nella notte tra l’8 e il 9 maggio 2019, nel corso della Biennale di Venezia, ed è una delle sole due opere riconosciute da Banksy in Italia. Il disegno raffigura un bambino con addosso un giubbotto di salvataggio che si alza in piedi, ma con le gambe immerse nell’acqua del canale. Il braccio destro del giovane è teso verso l’alto e impugna il fusto di una pianta che, rappresentando una torcia di segnalazione, sprigiona un intenso fumo rosa. Riconosciute dallo stesso Banksy attraverso il proprio profilo Instagram, l’opera vuole essere una denuncia dello street artist verso uno dei più intensi drammi della nostra società, ovvero le migrazioni irregolari nel Mar Mediterraneo. A distanza di cinque anni dalla sua realizzazione “Il Bambino Migrante” si sta deteriorando a causa degli effetti di umidità, acqua alta e salsedine.

Palazzo San Pantalon

Originario del XVII secolo, Palazzo San Pantalon si trova nel Sestriere di Santa Croce e si sviluppa su due piani, per una superficie interna totale di circa 400 metri quadri. Sulla facciata esterna del Palazzo si trova “Il Bambino Migrante”, una delle sole due opere in Italia riconosciute ufficialmente dallo street artist Banksy. Nei prossimi mesi, Banca Ifis avvierà un progetto di recupero e valorizzazione degli spazi, sia interni che esterni, al fine di renderlo nuovamente fruibile alla cittadinanza. Oltre ad ospitare la sede veneziana di Banca Ifis, il palazzo si proporrà al pubblico come spazio espositivo dedicato sia ad autori affermati che a giovani emergenti. Il progetto rappresenta un elemento di continuità con l’impegno per la promozione dell’arte e della cultura che la Banca persegue attraverso il proprio Social Impact Lab Kaleidos.

I legali nel deal

BonelliErede ha assistito Banca Ifis nell’acquisto di Palazzo San Pantalon a Venezia sulla cui facciata è dipinta l’opera “The migrant child” dell’artista internazionale Banksy.

La banca è stata assistita, per i profili corporate e real estate, da Andrea Benedetti, Michele Cisolla e Federica Marie Fioretto, guidati dai soci Giuseppe Rumi e Alessandro Balp. Antonio Giulio Carbonara ha curato i profili di diritto urbanistico, ambientale e relativi al vincolo culturale di Palazzo San Pantalon, mentre Christoff Filippo Cordiali e Luciano Chirico hanno seguito i profili fiscali dell’acquisto. Ha agito inoltre nell’operazione Silvia Stabile del focus team arte e beni culturali.

La società venditrice è stata assistita dall’avv. Jacopo Molina dello studio legale Bettiol, Molina & Associati.

 

L'articolo Banca Ifis acquista Palazzo San Pantalon a Venezia e restaura il The migrant child di Bansky proviene da Requadro.

Casa: gli italiani cercano confort, sicurezza e connessione

$
0
0

Secondo un recente studio Doxa, gli italiani desiderano una casa con ampi spazi aperti e sempre più sostenibile dal punto di vista energetico e ambientale. L’abitazione risulta essere uno dei luoghi preferiti dove passare il tempo (dalle 4 alle 6 ore al giorno). Diventa quindi altresì fondamentale che chi progetta e costruisce nuovi immobili sappia cogliere ed esaudire questi desideri, per quanto possibile.

Vivir Dc, società di real estate nata a Milano nel 2021 da Bruno Cerella e Giancarlo Di Giuseppe parte da questo scenario per spiegare in 5 punti quali sono le caratteristiche di chi cerca casa quest’anno:

  1. Comfort abitativo – La realizzazione della casa perfetta è un compito che richiede attenzione ai dettagli e una visione olistica delle esigenze abitative moderne. Oltre a soddisfare i requisiti normativi per l’isolamento termico, l’illuminazione naturale e l’isolamento acustico, i potenziali acquirenti sono alla costante ricerca di un ambiente che offra il massimo comfort abitativo e prestazioni elevate. Una casa ideale dovrebbe essere progettata non solo per essere un rifugio sicuro e protetto, ma anche per promuovere il benessere e la produttività degli occupanti. Pertanto, elementi come una corretta ventilazione, ampi spazi aperti e una distribuzione intelligente delle stanze sono fondamentali. Inoltre, la flessibilità abitativa è un aspetto sempre più ricercato: la capacità di adattare gli spazi alle mutevoli esigenze della famiglia o del singolo individuo nel tempo è diventata una priorità. Infine, la luminosità naturale e un senso di apertura sono valori irrinunciabili, poiché contribuiscono a creare un ambiente accogliente in cui vivere.
  1. Sicurezza – Nel cercare la dimora ideale, la sicurezza è un aspetto prioritario per molti acquirenti. Una casa ben progettata non solo offre comfort e funzionalità, ma fornisce anche una sensazione di protezione. È pertanto essenziale che la struttura sia dotata di sistemi avanzati di sicurezza, come un impianto di allarme completo, che comprenda sia sensori perimetrali che volumetrici, in grado di rilevare qualsiasi intrusione indesiderata. In aggiunta, è importante la presenza di un videocitofono, che consente agli occupanti di identificare chiunque si avvicini all’ingresso. Le porte di entrata delle unità abitative, in particolare, dovrebbero essere blindate e dotate di cilindro europeo di grado di antieffrazione di classe 3, per garantire una protezione ottimale contro intrusioni indesiderate.
  1. Realtà aumentata – L’acquisto di una casa in fase di costruzione è un sogno per molti, poiché offre l’opportunità di personalizzare ogni dettaglio della struttura secondo le proprie esigenze e gusti. Tuttavia, visualizzare e immaginare una casa che esiste solo su carta può essere un compito difficile e astratto che potrebbe disincentivare o scoraggiare l’acquirente. È qui che entra in gioco la tecnologia per rendere possibile ciò che una volta sembrava davvero impossibile: l‘utilizzo di visori e realtà aumentata offre agli acquirenti la possibilità di vedere la loro futura casa, anche prima che venga costruita. Grazie a questa innovativa tecnologia è possibile esplorare ogni dettaglio dell’immobile, dalle finiture degli interni alla disposizione degli spazi, attraverso un’esperienza immersiva, dando la possibilità alle persone di prendere decisioni informate e personalizzate. Questo non solo semplifica il processo decisionale, ma crea anche un legame più forte tra gli acquirenti e la loro futura casa, rendendoli più fiduciosi ed entusiasti del loro investimento. In un mercato immobiliare sempre più competitivo, offrire la possibilità di visualizzare la casa  nel futuro attraverso la realtà aumentata è diventato un elemento di differenziazione essenziale sia per i costruttori immobiliari che per i futuri acquirenti.
  1. Sostenibilità – Oggigiorno, si tende a porre sempre di più una forte attenzione su edifici che siano il più possibile eco-friendly. Ciò significa che i sistemi energetici devono essere efficienti e a basso impatto ambientale. I pannelli solari, ad esempio,  permettono di sfruttare al massimo le risorse rinnovabili e ridurre la dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali. Inoltre, un isolamento termico avanzato è cruciale per ridurre al minimo dispersioni di calore durante l’inverno e mantenere un ambiente fresco durante l’estate, contribuendo sia a ridurre i costi energetici che l’impatto ambientale. Questo non solo rende la casa più sostenibile, ma può anche tradursi in un significativo risparmio in bolletta a lungo termine.
  1. Connettività – Nell’era digitale in cui viviamo, la connettività è diventata una caratteristica fondamentale per chi cerca una nuova casa. La domotica, che consente agli utenti di controllare l’illuminazione, la sicurezza e il comfort termico da remoto, è diventata uno standard imprescindibile. Essere in grado di gestire la propria casa tramite smartphone o tablet non è più un lusso, ma una necessità per molti acquirenti moderni. In particolare, le nuove generazioni mostrano un forte interesse verso le case predisposte per l’installazione di soluzioni tecnologiche avanzate. La domotica, gli accessori smart e l’Internet of Things (IoT) sono caratteristiche molto ricercate dai  giovani, abituati a maneggiare la tecnologia. La presenza di una solida infrastruttura tecnologica diventa quindi un elemento differenziante per le case sul mercato, attirando acquirenti attenti e desiderosi di vivere in ambienti che rispecchiano il loro stile di vita digitale.

“Per noi di Vivir DC, in quanto costruttori, è fondamentale aver sempre chiaro cosa cercano le persone che desiderano acquistare una nuova casa. È importante per ogni professionista fare attente ricerche sulle più moderne tecnologie e soluzioni abitative, oltre che coltivare solide relazioni di fiducia con le persone, che sono la vera e più grande fonte di informazioni. Attraverso il nostro approccio consulenziale e one-to-one riusciamo a davvero a renderci conto di quelle che sono le esigenze di giovani, coppie e famiglie ed è una nostra responsabilità – oltre che una grande soddisfazione – realizzare nella pratica le soluzioni migliori per tutti.” – afferma Di Giuseppe, co-founder di Vivir Dc.

L'articolo Casa: gli italiani cercano confort, sicurezza e connessione proviene da Requadro.

Rebuild presenta i relatori dell’edizione 2024

$
0
0

Rebuild, evento dedicato all’innovazione sostenibile dell’ambiente costruito, presenta i primi relatori dell’edizione 2024 che si terrà a Riva del Garda il 14 e il 15 maggio.

Oltre 100 esperti di fama nazionale e internazionale, il 14 e il 15 maggio, calcheranno il palco  per raccontare  le proprie esperienze e presentare soluzioni innovative in grado di affrontare le nuove sfide del settore delle costruzioni, quali Esg, digitalizzazione, proptech, off-site, robotica e transizione energetica.

L’evento prevede 16 conferenze, 8 workshop e oltre 100 relatori di spicco. Tra i primi annunciati Mahesh Ramanujam, presidente e ceo della Global network for zero, per la prima volta in Italia, condividerà la sua esperienza nella certificazione di sostenibilità ambientale su scala globale. L’evento “I nuovi protocolli della decarbonizzazione” sarà un momento di confronto sulla necessità di misurare non solo le performance, ma anche gli impatti degli edifici.

Parteciperà a Rebuild come relatore Matteo Callegari, head of research di Assoimmobiliare, durante l’incontro “I criteri Esg nella catena del valore: metodologie a confronto”, dove presenterà i primi dati di una ricerca sull’impatto sociale del real estate. Lo studio è nato con l’obiettivo di individuare degli indicatori pratici, che siano rendicontabili e che possano indirizzare il mercato.

A questo link i relatori dell’evento Rebuild 2024

L'articolo Rebuild presenta i relatori dell’edizione 2024 proviene da Requadro.


L’interior design di lusso di Operae Interiors approda nel mercato globale

$
0
0

Fornire soluzioni di interior design di lusso, totalmente personalizzabili e chiavi in mano, valorizzando l’innovazione e l’eccellenza dell’artigianato made in Italy. È con questa ambizione che nasce Operae Interiors, il nuovo brand spin-off di Fincantieri, il gruppo italiano leader mondiale nella cantieristica navale, e di Marine Interiors, società del gruppo esperta nella realizzazione di interni per navi da crociera.

Specializzata nella gestione end-to-end di progetti di arredamento e allestimento personalizzati di fascia alta e altissima, Operae Interiors è un aggregatore di servizi che presidia tutti i segmenti principali del design di lusso: yachting, residenziale, hospitality e fashion retail. Supportata dall’autorevolezza e dal know-how gestionale e tecnologico di Fincantieri e dall’expertise nel design di Marine Interiors, Operae Interiors si distingue per la sua capacità di rispondere con prontezza alle necessità di un mercato del lusso sempre più esigente, occupandosi nel dettaglio di tutte le fasi del progetto, dalla pianificazione alla progettazione esecutiva, fino alla realizzazione e al servizio post-vendita.

Soluzioni di alta gamma su misura del cliente

Flessibilità, rapidità, ossessione per i dettagli, approccio “sartoriale”. Il metodo di Operae Interiors mette il cliente al centro per ascoltare e interpretare tutte le sue esigenze, trasformandole in realtà con un servizio 100% tailor made.

Un partner a 360° per committenti, architetti e progettisti, forte della grande conoscenza delle dinamiche e dei player del mondo contract, in grado di aggregare ogni servizio relativo all’interior design di lusso, e di garantire un’offerta integrata “chiavi in mano” (dalla falegnameria, ai rivestimenti, superfici, imbottiti, all’illuminazione).

Per farlo, Operae Interiors si avvale della collaborazione di laboratori artigianali e falegnamerie, selezionati per le loro competenze e la capacità di realizzare pezzi unici ed esclusivi. Questo tessuto produttivo d’eccellenza è il fondamento della promessa di Operae Interiors di offrire soluzioni d’arredo che sono vere e proprie opere d’arte, pezzi unici pensati e realizzati per soddisfare le visioni dei suoi clienti, sempre nel rispetto dei più rigidi standard qualitativi e di tempistica. Un approccio che rende unica l’offerta di Operae Interiors, specialmente per la realizzazione di ambienti con caratteristiche particolari o esigenze specifiche che solo una lavorazione “su misura” può risolvere.

Il team, i numeri e la strategia di crescita di Operae Interiors

Operae Interiors può contare su un team di 30 persone, dislocate nelle 4 sedi italiane di Treviso, Milano, La Spezia e Ronchi dei Legionari (GO), dove sorge anche un’area per il mock-up di 2.500 m2. La società si avvale di un team tecnico con una vasta esperienza nella progettazione di base, nei disegni esecutivi, nei calcoli 3D e nel rendering, che interagisce quotidianamente con progettisti, clienti e fornitori. Inoltre, vanta un team dedicato alla progettazione illuminotecnica in grado di supportare ogni progetto con studi approfonditi, calcoli e rendering 3D per visualizzare i vari scenari.

Nei suoi primi mesi di attività, Operae Interiors è riuscita rapidamente ad affermarsi come player di punta in diversi mercati: Italia ed Europa, ma anche Usa e Medio Oriente (Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti).

Oggi, la società mira a espandersi ulteriormente su scala globale, mantenendo sempre salde le radici nell’eccellenza manifatturiera italiana. Rosee le aspettative per fine anno: Operae Interiors prevede infatti di chiudere l’anno con ricavi pari a 13 milioni di euro. E per il futuro, il nuovo brand punta a rafforzare il presidio sul mercato internazionale, con l’obiettivo di raggiungere un fatturato di oltre 50 milioni di euro entro il 2028.

Volano di crescita per le Pmi artigiane

L’identità di Operae Interiors si basa sulla valorizzazione del “Made in Italy”, un marchio che nel mondo è sinonimo di qualità, bellezza e innovazione. Attraverso la sua attività, l’azienda non solo promuove l’eccellenza artigianale italiana ma contribuisce attivamente al sostegno delle piccole e medie imprese del settore, coinvolgendole in progetti internazionali che altrimenti sarebbero inaccessibili. Questo modello di business garantisce soluzioni di interior design di altissima qualità e rappresenta anche un importante volano per l’economia nazionale, promuovendo la crescita e la visibilità delle eccellenze italiane nel mondo.

Sempre alla ricerca dell’equilibrio perfetto tra innovazione e tradizione, Operae Interiors ha tessuto una vasta rete di oltre 500 botteghe artigiane, specializzate nella creazione di manufatti personalizzati, attenti a ogni minimo dettaglio di dimensione, finitura e lavorazione. L’eccezionale network di fornitori consente a Operae Interiors di individuare i collaboratori più idonei per ciascun progetto specifico, valutandone abilità ed esperienze nel settore e assicurando sempre soluzioni personalizzate e di avanguardia.

I partner scelti rappresentano, infatti, l’élite del design italiano, quell’“Italian sense of beauty” riconosciuto in tutto il pianeta. La loro esperienza, unita al Dna tecnologico e innovativo del Gruppo Fincantieri permette a Operae Interiors di garantire al cliente finale il massimo della qualità, del rispetto dei tempi, della funzionalità e dell’estetica per yacht, residenze, ville, hotel, ristoranti e boutique di lusso.

L'articolo L’interior design di lusso di Operae Interiors approda nel mercato globale proviene da Requadro.

Anammi: il 15% degli amministratori di condomino ha subito aggressioni o minacce

$
0
0

Furti, scritte sui muri, episodi di violenza anche solo verbale: i condòmini, oggi, si sentono meno sicuri tra le mura dell’immobile in cui vivono, e così pure gli amministratori. E’ il dato che emerge dal sondaggio interno che l’Anammi, l’Associazione nazional-europea amministratori d’immobili, ha effettuato tra i suoi oltre 13mila professionisti associati.

“L’indagine sottolinea la maggiore insicurezza percepita dagli italiani che vivono in condominio – commenta Giuseppe Bica, presidente dell’associazione – un fenomeno che crea notevoli problemi di gestione ai nostri soci, come suggerisce la stessa indagine. Non a  caso, negli ultimi anni l’Associazione, nei suoi corsi di formazione, ha incrementato la parte relativa alla psicologia condominiale, in un’ottica di prevenzione”.

Per oltre il 70% degli intervistati, almeno una volta nei condomìni amministrati si è verificato un episodio di violenza, fisica o verbale. In generale, oltre il 20% degli intervistati afferma che “ci sente meno al sicuro”. Questo non significa vivere nel terrore, tuttavia più di un terzo dei soci Anammi ha ammesso che molto dipende dal quartiere interessato o addirittura dal tipo di condominio.

In merito ai reati che vedono proprio il condominio come teatro privilegiato, nel 50% dei casi si tratta di furti, seguiti dai danni all’immobile (25,8%), e dalle scritte sui muri (21,78%). Le aggressioni (3,56%) rappresentano un numero ridotto, ma non per questo meno preoccupante. 

“Il furto, anche se riguarda un’abitazione privata, ha una conseguenza naturale: i condòmini chiedono più sicurezza – spiega Bica-. Anche gli atti di vandalismo, come un vetro rotto o una scritta sul muro, suscitano giustamente forti timori e la percezione che non sei più al sicuro. In cerca di protezione, si chiede aiuto all’amministratore, anche dal punto di vista psicologico, a conferma che oggi bisogna essere terapeuti, per così dire, dei propri amministrati”.

Contro il rischio che un ennesimo furto o danno all’immobile si ripeta, le soluzioni adottate sono di vario genere. Di solito, non ci si accontenta di una sola misura di sicurezza: il 69,8% degli amministratori indica innanzitutto l’obbligo di chiusura del portone, il 60% vi aggiunge la migliore illuminazione e, nel 34,67% degli intervistati, anche le telecamere di sorveglianza. Il 27% si affida all’allarme, il 24,4% alla polizza assicurativa, il 4,89% ha scelto il servizio di guardianìa e portierato. “Può sorprendere, ma la soluzione che si è rivelata più efficace è l’obbligo di chiusura del portone – osserva Bica -. In realtà, tenere chiuso l’ingresso è spesso un ottimo sistema per evitare visite indesiderate”. Anche sul fronte dell’efficacia, i soci Anammi ritengono possa essere utile adottare più misure, come l’illuminazione (18,22%), e la videosorveglianza (23,11%).

Il 15% degli amministratori vittima di aggressioni o minacce

Non soltanto i condòmini sono protagonisti di episodi spiacevoli: anche gli amministratori di condominio sperimentano brutte avventure. Il 68% afferma di non avere mai avuto problemi, ma quasi il 15% racconta di essere stato oggetto di aggressioni o minacce più di una volta, mentre per il 16% “si è verificato di rado”. La reazione, nella maggioranza dei casi, è consistita nel fare finta di nulla, mentre il 32% ha denunciato, il 14,22% ha persino rinunciato all’incarico.

“Il nostro è un mestiere complicato – rileva Bica – il condominio è lo specchio della nostra società, anche nei suoi lati più oscuri. Accanto al fenomeno delle liti, quello degli episodi a sfondo penale deve essere motivo di riflessione per le nostre istituzioni”. In proposito, gli amministratori dell’ANAMMI hanno per le idee chiare: per il 38,67% occorre maggiore controllo del territorio, per il 37,33% sarebbero necessari incentivi all’adozione di misure di sicurezza. Soltanto il 22% chiederebbe alle istituzioni sanzioni più severe.

L'articolo Anammi: il 15% degli amministratori di condomino ha subito aggressioni o minacce proviene da Requadro.